Sul muro una lapide, costruita nel 1706, che ne spiega il significato. Si diceva “Pittima” colui che, avendone avuto specifico incarico da un creditore, perseguitava il debitore di costui col ricordargli ad ogni occasione, a voce alta e bassa o con gesti, da vicino e da lontano, il debito contratto non pagato: tutto questo senza soluzione di tempo e senza che il debitore avesse facoltà di opporsi o di reagire. Il povero debitore, asfissiato da quella persecuzione e tuttavia incapace di pagare, era portato a dichiarare fallimento e per non essere più molestato. Il fallimento veniva dichiarato in forma strana in quanto il debitore, in giorno festivo e all’uscita della gente dalla messa di mezzogiorno, doveva “coram populo” abbassarsi le brache davanti a quella pietra e “denudato culo” batterlo per tre volte di seguito su di essa; fatto ciò i suoi creditori non vantavano più crediti nei suoi confronti.
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