San Sebastiano Martire - Patrono - Culto e tradizioni

Il culto di S. Sebastiano è fortemente radicato nella città di Tortorici, nella documentazione storica, a partire dal 1600, il Glorioso Bimartire S. Sebastiano è Patrono Principale e Protettore della Vittoriosa Città di Tortorici, la sua cappella era nella Chiesa di S. Maria de Platea, mentre la confraternita aveva sede nell'oratorio di S. Sebastiano sito nel quartiere Spirito Santo. La Cappella era abbellita da due bellissimi candelabri in bronzo opera dei fonditori Pietro e Fabio Pitrolo (1648), sopra l'altare ligneo c'era un quadro di S. Sebastiano, probabilmente opera del pittore oricense Giuseppe Tomasi, andato distrutto nel 1882 a causa di un incendio. Il culto e la festa del Santo, tranne poche variabili, sono segnati da una continuità storica nella liturgia, almeno negli ultimi quattrocento anni. Le epoche che hanno determinato radicali cambiamenti, non hano sostanzialmente modificato il rito, segno evidente che le motivazioni del culto sono radicate e sedimentate nei sentimenti religiosi del popolo. Ogni fedele si riconosce nel Santo Protettore al quale si chiede la « Grazia » un miracolo; il voto lega il fedele al Santo per tutta la vita: nudi a S. Sebastiano diventa un voto perpetuo. Nelle situazioni di bisogno e difficoltà, il fedele invoca il Santo promettendo questo segno penitenziale e devozionale, dovendo indossare l'abito bianco nelle feste e camminare a piedi nudi. S. Sebastiano è anche il Santo della Città, in passato frequenti erano le « esposizioni » in Chiesa o le « processioni di penitenza » precedute da un triduo per chiedere un intervento in situazioni di difficoltà: far cessare la pioggia o il vento, scongiurare la peste o la campa, proteggere dal colera o invocare la pioggia e la fertilità dei campi.

Stampata dal Portale Web Ufficiale del Comune di Tortorici il 06/05/2024