Giuseppe Tomasi da Tortorici - pittore (sec. XVII)

Libro di SEBASTIANO FRANCHINA - EDIZIONI SPES - MILAZZO - 1993
 
    Era intendimento dell'Autore, dopo aver personalmente scoperto le prime tele del Pittore Giuseppe Tomasi, inserirne un paragrafo in un capitolo di storia municipale relativo al Seicento in Tortorici. Ma, col passare del tempo, i lavori del Pittore scoperti dall'Autore si fecero sempre più numerosi e la valenza pittorica dello stesso cominciarono talmente a delinearsi, ad ingentilirsi ed a riconoscersi, fino a competere con i migliori artisti del tempo, che si rese necessario pubblicare un lavoro a parte.
    Nel contempo, ad ingigantire il lavoro, furono tutte una serie di inesattezze, omissioni, errori di citazioni, fatte negli scritti antichi e/o più o meno recenti riguardanti il Tomasi e la sua arte, per cui l'Autore, attraverso il suo lavoro ha voluto restituire al Tomasi integralmente quello che gli appartiene: e la paternità di opere attribuite ad altri, e anche il nome, anch'esso attribuito ad altri centri, dei quali egli è stato "defraudato" per ben tre secoli. Contemporaneamente la pubblicazione è vista dall'autore - laureato in lettere classiche, storico e cultore di Tradizioni polari e non di Arte - come una provocazione, a studiosi di arte a ricercare altre opere del Tomasi in chiese secondarie o dimenticate, in raccolte pubbliche o private, nel messinese ma anche in altre province, ed un invito a questi addetti ai lavori a dare al pittore Giuseppe Tomasi la notorietà artistica che certo merita.
 Nel libro, dopo un capitolo dedicato a cenni storici, alla biografia - per quello che l'Autore ha potuto ricostruire - del Tomasi e alla sua fortuna critica, viene effettuato un attento e puntuale escursus delle Opere certe del Tomasi perchè autografe, distinte per tema e/o soggetto, cosa che consente all'Autore di fare raffronti, paragoni e verifiche. Segue una trattazione delle opere attribuite al Tomasi dall'Autore in base alla conoscenza stilistica che lo stesso ha acquisito e quindi una delle opere dubbie.
    Una terza ed ultima parte è dedicata ai Discepoli del Tomasi ed alla sua Scuola: il fatto che il Tomasi abbia avuto una bottega - Scuola -, attiva, pare, fino al 1724, con discepoli e seguaci che in qualche misura ne hanno seguito le tracce artistiche, hanno collaborato, ne hanno avuto vantaggi, innalza il Tomasi stesso da semplice artista paesano ad artista in grado di stare alla pari dei migliori artisti del tempo.

le Informazioni contenute in questa pagina sono state gentilmente fornite dal figlio del Prof. Sebastiano Franchina (Piero Carmine)

Stampata dal Portale Web Ufficiale del Comune di Tortorici il 03/05/2024