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16/01/2008 SISTEMI INFORMATIVI COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Tortorici già in fermento per i festeggiamenti del Santo Patrono
Fervono a Tortorici i preparativi per i solenni festeggiamenti in onore del Patrono, San Sebastiano Martire.
Sin dai primi giorni di gennaio e per quasi tutto il mese, le giornate sono accompagnate dal suono di una grossa campana. E’ la campana "di San Sebastiano" che dalla sua posizione sul campanile della Chiesa Santa Maria Assunta domina il centro della cittadina.
Il culto di S. Sebastiano è fortemente radicato, nella documentazione storica, a partire dal 1600 il Glorioso Bimartire S. Sebastiano è Patrono Principale e Protettore della Vittoriosa Città di Tortorici, la sua cappella era nella Chiesa di S. Maria de Platea, mentre la confraternita aveva sede nell'oratorio di S. Sebastiano sito nel quartiere Spirito Santo.
Il culto e la festa del Santo, tranne poche variabili, sono segnati da una continuità storica nella liturgia, almeno negli ultimi quattrocento anni. Le epoche che hanno determinato radicali cambiamenti, non hanno sostanzialmente modificato il rito, segno evidente che le motivazioni del culto sono radicate e sedimentate nei sentimenti religiosi del popolo.
Ogni fedele si riconosce nel Santo Protettore al quale si chiede la « Grazia » un miracolo; il voto lega il fedele al Santo per tutta la vita: « nudi » S. Sebastiano diventa un voto perpetuo.
La lunga festa in onore di S. Sebastiano inizia il primo Gennaio con il suono della campana e l'esposizione del Santo alla Città.
La prima manifestazione è la Bula che cade il sabato più vicino al 13 Gennaio.
 
La domenica precedente la Festa intorno alle 12,30, al rientro dalla processione di S. Antonio Abate, i devoti danno inizio alla sfilata dell'alloro lungo le vie della Città fino alla Chiesa di S. Maria Assunta.  
 
Il 18 gennaio si rinnova un rito secolare di difficile interpretazione a “fujtina da vara”.
Sempre il 18 gennaio nella Chiesa di S. Maria, il Santo viene portato fuori dalla cella e vestito con l'oro che i devoti nel tempo hanno donato e si procede all'esposizione del Santo ai fedeli, questo rito è chiamato « la Prova ».
Durante la Messa sono benedetti i « Panitti » di S. Sebastiano, piccoli pani fatti con frumento bianco e distribuiti ai fedeli presenti in Chiesa e successivamente ai fedeli.
La festa cade sempre il 20 Gennaio, i devoti che hanno un voto da sciogliere, vanno nudi al Santo, gli uomini, in segno penitenziale vestono di bianco con camicia e pantalone, un fazzoletto piegato a mo di triangolo al cinto e a piedi nudi. Questa da sempre è stata la candida divisa che segna l'appartenenza alla devota milizia del Glorioso Protettore.
Le donne, a piedi nudi, indossano camice e gonne bianche, il fazzoletto copre la testa e precedono e seguono, nella processione o nella questua, il Santo.
Il rito religioso si celebra nella Chiesa di S. Maria Assunta, partecipa anche il Sindaco del Comune continuando una secolare tradizione che prende il nome di Senato
A mezzogiorno inizia la Processione per le vie della Città.
La prima tappa della Processione è nel Fiume Calagni dove i devoti fanno sostare la vara invocando la grazia, questo rito rappresenta il complesso rapporto della Città di Tortorici con i fiumi,
Dopo la sosta nel Fiume Calagni inizia la « questua », il Santo viene portato per le vie della Città rientrando nella Chiesa di S. Nicolò dove permane fino all'ottava.
 
La festa di S. Sebastiano viene replicata la domenica più vicina al 27 Gennaio. Il significato dell'ottava come anche della festa di Maggio va individuato nella tradizione storica che riteneva il Santo Bimartire, avendo ricevuto due volte il martirio, le due feste simbolicamente ne ricordano i momenti.
Nell'ottava continua la questua nella parte alta della Città. Al termine della questua c'è la Processione di saluto: le donne nude precedono la vara, mentre gli uomini nudi portano o seguono la stessa, al termine il Santo rientra nella Chiesa di S. Maria salutando i fedeli con i tradizionali giri.
 
Il lunedì successivo all'ottava, nella Chiesa di S. Maria, si celebra l'ultimo rito della lunga festa di S. Sebastiano, “U Pirdunu”.
 
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